Adattando per la prima volta la tecnologia ai macchinari per il confezionamento di articoli tissue, l’azienda bolognese è riuscita a farla evolvere, migliorando le performance in termini di produttività, velocità, contenimento dei livelli usura e facilità dei cambi formato.

CPS Company si distingue da sempre per la capacità di dotare i propri macchinari industriali per il packaging primario e secondario con tecnologie avanzate e di qualità eccelsa, in grado di fare la differenza rispetto alle soluzioni comunemente adottate.

Tra le numerose tecnologie messe a punto da CPS, molte sono oggetto di brevetto, come l’Active Pull Technology e l’Easy open system, perché concepite e sviluppate internamente grazie a mirate attività di ricerca che hanno permesso di dar vita a soluzioni inedite e distintive. Ma anche nel caso di tecnologie già esistenti sul mercato e applicate in ambiti del packaging industriale, CPS Company ha avuto la visione e la capacità di farle proprie, integrandole nei propri macchinari industriali per il confezionamento.

Tra le altre, CPS Company ha migliorato la Revolving technology, sul mercato da anni ma solo in altri settori, accrescendone l’efficacia e impiegandola per la prima volta e con successo per il confezionamento dei prodotti tissue, tra cui tovaglioli e interfogliati.

Come è possibile evincere dal suo stesso nome, la Revolving technology permette di effettuare operazioni di confezionamento attraverso un movimento rotatorio del prodotto. La principale differenza rispetto alle soluzioni comunemente adottate è che CPS Company, grazie alla Revolving technology, è la sola a lavorare a multipla stazione.

Semplificando al massimo, sui macchinari industriali dell’azienda bolognese non esiste una sola “stazione” di rotazione, che compie una specifica operazione di confezionamento su un singolo prodotto. All’interno dello stesso blocco operano infatti in contemporanea più “stazioni”, ognuna deputata a una specifica azione, permettendo di lavorare in parallelo su più prodotti.

Grazie a ciò, i macchinari assicurano capacità e velocità produttive decisamente maggiori rispetto a quelle della concorrenza, limitando al contempo al massimo i loro livelli di stress e usura meccanica, con il conseguente vantaggio di garantire significativi risparmi sul versante della manutenzione delle macchine.

Mentre le soluzioni tradizionali di confezionamento per prodotti piegati hanno già oggi raggiunto i limiti di velocità massimi, nel caso di CPS Company i margini di crescita sono ancora espandibili: questo rappresenta un ulteriore plus. Provando a fare un paragone con la Formula 1, al momento i macchinari industriali per il packaging di CPS Company che adottano la Revolving technology sono già le vetture più veloci in pista. Ma non finisce qui, perché mentre le macchine della concorrenza, per limiti strutturali, non potranno essere in grado di abbattere ulteriormente i tempi sul giro, le vetture di CPS si caratterizzano per orizzonti evolutivi molto più ampi. In futuro quindi potrebbero essere in grado di conseguire nuovi record di velocità.

La metafora sportiva torna utile anche per spiegare un ulteriore fondamentale punto di forza delle soluzioni CPS dotate di Revolving technology. Col tempo, questa tecnologia è stata resa sempre più semplice da usare, e in particolar modo si è riusciti ad assicurare la realizzazione dei cambi formato con operazioni quasi completamente automatiche e molto veloci. Anche sui “pit stop” insomma, CPS Company si è posizionata nelle griglie più avanzate della categoria, garantendo performance molto soddisfacenti in termini di flessibilità produttiva e rapidità di adattamento alle svariate tipologie di prodotti e formati.

Le innovative soluzioni di Revolving technology messe a punto e affinate da CPS Company sono disponibili per tutti i macchinari industriali della Serie 800, dedicati al packaging primario di articoli tissue. La loro flessibilità, e più in generale la versatilità produttiva che da sempre rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’azienda bolognese, permette di applicare la tecnologia anche a macchinari industriali per il packaging secondario, quale ad esempio il modello CPS 806 FZ, concepito per l’impacchettamento multiplo di pacchetti di fazzoletti.