Secondo l’Indagine Identipack, condotta da CONAI e GS1 Italy, circa metà dei prodotti disponibili sugli scaffali in Italia riportano informazioni relative al tipo di imballaggio e le istruzioni per il corretto smaltimento come prescritto dalle leggi in vigore.

Il rapporto IdentiPack

Il quarto rapporto di IdentiPack, l’Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale, rivela un costante aumento dei prodotti sul mercato nazionale che forniscono informazioni ambientali relative all’imballaggio. Un dato incoraggiante, specialmente se consideriamo che le nuove normative sono in vigore dal gennaio 2023. La crescente attenzione alle informazioni ambientali sui confezionamenti rappresenta un passo significativo: non è solo una questione di normativa, ma anche di riconoscere l’importanza della comunicazione ambientale attraverso il packaging.

Su oltre 136.000 prodotti di largo consumo analizzati, il 50% di quelli disponibili sugli scaffali e il 74,4% di quelli effettivamente venduti riportano indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto smaltimento tramite raccolta differenziata, registrando rispettivamente un aumento del 3,2% e del 2,6% rispetto all’anno precedente.

Inoltre, 60.246 prodotti presentano la codifica identificativa del materiale nei loro imballaggi a scaffale, in conformità con la Decisione 129/97/CE. Corrispondono al 44,1% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+5,3% rispetto all’anno prima) e al 68,5% del totale delle confezioni vendute (+3,8% rispetto all’anno precedente).

Attualmente 10.399 referenze includono informazioni ambientali volontarie, rappresentando il 7,6% del totale dei prodotti disponibili sugli scaffali nei supermercati e quasi l’11% delle confezioni effettivamente vendute.

Le merceologie

Tra i settori analizzati, quello dei prodotti congelati conferma al primo posto nella comunicazione delle informazioni ambientali obbligatorie: gelati e surgelati ben riportano in etichetta la codifica identificativa del materiale, insieme ai dati sulla tipologia di imballaggio e sul corretto smaltimento tramite raccolta differenziata.

Anche il settore delle carni si colloca in una posizione di rilievo, classificandosi al secondo posto per quanto riguarda la frequenza delle informazioni relativa alla codifica del materiale.

I prodotti freschi occupando il terzo posto per la presenza delle informazioni sulla codifica identificativa del materiale e quelle relative al corretto smaltimento dell’imballaggio tramite differenziata.

Imballaggi: CPS Company in prima linea per l’ambiente

Anche l’azienda bolognese, che si occupa di progettare e realizzare macchine industriali per il confezionamento e l’imballaggio di prodotti tissue, è all’avanguardia sul piano ambientale.

Oltre a investire in ricerca e innovazione per una sempre maggiore riduzione dei consumi, CPS Company ha di recente lanciato la linea MOSAIC focalizzata su modularità e massima efficienza.